La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 299
alla sprovveduta se ne fuggì, e il dì ventottesimo d'ottobre vi entrarono dentro i collegati. Reciproca gelosia o savia cautela ritenne alla difesa e al governo della nuova conquista tanto i Greci quanto i Latini, il patriarca come i guerrieri. E non falli l'avviso; cbè passati di poco due mesi, tornò Morbassan con grandissimo esercito. (i3d5) Smirne si trovò assediata da coloro che già la guardavano, e difesa da'suoi oppugnatori. Fu proposta una sortita. Nobilissima gara, ma imprudente spinge a prendervi parte tutti i capi della lega cristiana. Fugge Morbassan la seconda volta. I vincitori si danno a bottinare (17 gennaio), il pio Legato a celebrare una messa sul campo abbandonato da'Maomettani, quando i loro squadroni fann'altcrj rivolgono la fronte, e piombano addosso agli spensierati. Morbassan ha promesso una borsa d'oro per ogni testa di pregio;e quelle del Legato, di Zaccaria, di Zen con una ventina d'altri signori porgono pascolo alla sua barbara generosità. Smirne tuttavia si difese; il papa la diede in governo a' cavalieri di Rodi; e il comando dell'armata affidò al Piccamiglio, capitano più cauto, o più fortunato degli altri. 1 Turchi si ritirarono.
Circa il medesimo tempo Simon da Quarto liberò il mar Nero da dodici navi del Zelebì di Sinope, le quali predavano qualunque bandiera. Ricuperò il bottino, e intatto lo restituì a veri padroni, Veneziani, Greci, Catalani o Genovesi indistintamente. Ma Boccanegra non gustò lungamente il piacere di questi successi. Una seconda carestia ridestò i sopiti rancori, i provvedimentied
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