La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
300 LIBRO QUINTOfurono men pronti,le querele più forti.Ché giova trionfare di fuori, se nel Genovesato si muore di fame? Vedete saviezza di principe che fa mozzare la testa a chi non ha mezzi di campare la vita ! In tali rimproveri prorompeva la plebe famelica, e chiamava a nome gli usciti. Per aizzarla vie più contro il suo capo, si sparse una voce che le case de' Boccanegra alla Maddalena si aprivano soltanto a pochi fidati, e che l'interno vestibolo era guernito con grossi anelli di ferro. Correva dunque la plebe ad accertarsi del fatto, aprendo violentemente le porte; e il fatto stava cosi. Perchè cotesti fieri stromenti? domandavano gli uni; per incatenarvi cittadini sospetti,rispondevano gli altri; lo sdegno, il furore,il disprezzo giugnevano al colmo. Boccanegra si vide perduto; ma da quel coraggioso ch'egli era, convocò parlamento, e disse, che a infami calunnie non voleva risponder parole: dessero soltanto un'occhiata ai cani da caccia e ai cavalli da sella ond' ei si serviva. 0 vane immaginazioni degli uomini! Egli aveva sperato, facendo severamente punire i nemici del popolo, rimediando, come uom puote, a' disordini della natura, astenendosi da guerre dannose, e terminando con gloria le utili é necessarie, di rendere accetto e onorato il suo nome. Emuli implacabili, e amici infingardi lo disingannavano ; fossero una volta almeno contenti ! Disobbligava ciascuno dal giuramento a lui prestato, e anda-vane esule volontario in Toscana. Ciò detto, si trasse la vesta ducale, posò la bacchetta d' oro, e scese privato dalla ringherà. Il popolo stupefatto e incerto del vero, non s'oppose e non zitti.Solo
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