La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
302 LIBRO QUINTOversale, che la sola cosa negatagli fu di ristrignere la sua autorità. Del rimanente desse egli stesso la nota delle sue spese e pagherebbesi a vista; fossero parte nobili e parte popolari i quindici suoi consiglieri, e a tutti gli usciti, salvo a Galeotto Spinola, fosse condonata la pena del bando. Con tale spirito di moderazione incominciò il principato ai Morta; ma gli agitatori del popolo noi lasciarono proseguire quietamente, e suscitaron tumulti ogni giorno più minaccevoli, finché annullata una parte dell'elezioni, tutti i consiglieri non furono popolari. Gli Squarcifichi e i Grilli, nobili amatissimi dalla città,si opposero indarno. Il bando fu di nuovo intimato agli usciti, i quali occuparono i monti, e respinti da quelli si ridussero in Oneglia città marittima della Liguria occidentale in capo a una valle fertilissima di ulivi. I vescovi di Albenga l'avevano lungamente tenuta con liberi patti,e con gli stessi vendutala aiDoria congiunti a un ramo de' Serra. Antonio Doria e Serra Doria risedevano allora in Oneglia. Fu da essi promessa difesa e protezione a'loro amici esiliati; Porto Maurizio e il Cervo, due grosse terre vicine, tennero seco; estendevasi la nuova lega fino ad Albenga. Dolentissimo il doge di tante contrarietà, rimise la pratica a'consiglieri, i quali deliberarono che si dovesse assediare Oneglia di mare e di terra; di mare con venti galee,e di terra con un esercito composto popolarmente a vicenda di due quartieri della città, e di un terzo delle compagnie di Bisagno, Polcévera e Voltri. I nobili di dentro fossero esenti dal personale servigio, acciò non sorgesse sospetto di connivenza
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