La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 303
con quelli di fuori; ma somministrassero in contracambio una parte di più Delle vettovaglie e nelle paghe. L'esercito popolare sbarcò fra Porto Maurizio e Oneglia. Quindi sopra il torrente che separa i due territorii piantò una bastia a fin di coprirsi durante l'assedio le spalle.Da principio le cose andarono male, perchè i comandanti erano molti, e più presuntuosi che abili. Onde Antonio Doria pigliò animo di fare una sortita con tremila fanti e dugento cavalli, sperando impadronirsi della bastia e atterrarla. Ei non sapeva, frescamente arrivato a comandare l'assedio il podestà Giscardo de'Lanzi, uom bergamasco, pratichis-simo non sol di processi, ma di accampamenti e battaglie; il quale ebbe talmente riordinato l'esercito, che Antonio fu respinto dal forte e tagliato fuori da Oneglia. Gli abitanti allora si diedero a patti; quei del Porto Maurizio e del Cervo fecero il simile. Serra Doria, che dal forte castel di Be-stagno difendeva tutta la valle, veggendo ogni luogo vinto e sottomesso, si calò a far pace e giurò fedeltà. Fu consentito a tutti gli usciti, salvo che a undici, di rimpatriare. Ma i più, sdegnati dell' eccezione, passarono a Monaco e a Rocca-bruna; ove i Grimaldi dominavano da quindici anni; e Antonio Doria andò con loro.
Non guari di tempo vi ebbero dimorato, che misero in punto 34 galee e assoldarono diecimila balestrieri. A tale avviso il doge creò quattro provvisori di guerre, Tommaso Morando, Pasquale di Furneto, Giovanni Tarigo e Domenico Garibaldi. I quali, trovata la càssa pubblica vuota, invitarono a riempierla ipiù ricchi della città, qua-
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