La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 311
non giova, o ben poco, ma si bene meditar da lontano qual cosa s'abbia a correggere, qual altra a procacciarsi, e stabilito qualche volta almeno un sistema, non dee perdonare nè a fatiche nè a spese per eseguirlo, se meglio è arrischiare una piccola parte che perdere infallibilmente il tutto. Queste ragioni non fecero impressione, e le circostanze non parvero alle a violentare. Canta-cuzeno mise dunque insieme una squadra molto minore di quello che non avrebbe voluto, bastevole a destare sospetti, ma non timore. Di modo che i Genovesi di Pera desiderosi di metterlo alla prova, gli domandarono certo terreno infruttuoso allato alla colonia loro. Un'aspra ripulsa loro persuase, che più tarderebbero a venire al cimento, peggio sarebbe; imperciocché la fortuna spesse fiate consiste in un'ardita prontezza. Man-? dano adunque all'altre colonie per ajuto; ragu-nano viveri, gente, danaro; sembra ogni cantone un magazzino di guerra. Merita particolare ricordo questa loro invenzione. Sopra grossa caracca conficcano travi e puntelli così a traverso come a perpendicolo dell'albero maestro fino alla prua; sovra questa elevata coverta piantano ogni sorta di macchine belliche, e tutta ne accerchian la base con grosse tavole fasciate di cuojo con iscu-di militari congiunti insieme circolarmente, sì che niun fiondatore o balestriere chiuso là entro possa essere offeso. Bello è ancora il vedere sopra le gabbie dinanzi due ponti mobili di legno così impernati dall'una delle teste, che mediante due grossi canapi di allretante caruccole armati, essi rotano a cerchio con l'altra testa e si combaciano,
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