La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUARTO 325
vostrè discordie? Il sangue onde siete assetati, non è di Arabi o d'Affricani, è sangue di un popolo a voi congiunto, di un popolo cbe farebbe di sè scudo alla patria comune se nuovi Barbari l'assalissero, di un popolo nato a vivere, a combattere, a trionfare, o morire con voi. 11 piacer di vendicare un'offesa leggiera potrebb'egli più cbe il pubblico bene eia salute di voi stessi? Non è ella la vendetta un donnesco piacere? Non è forse più bello e più glorioso agli uomini dimenticare un'ingiuria che vendicarla, perdonare al nimico che dargirmorte? E pure se ciò che mi si dice è vero, per meglio saziare il vostro furore, vi siete collegati, col re d'Aragona, e i Genovesi han ricercata l'amistà del Greco usurpatore, tal cbe Italiani implorano l'ajuto de'Barbari per offendere altri Italiani. Madre infelice 1 che fia di te, se i tuoi figliuoli medesimi prezzolano mani straniere per lacerarti il seno? Non altra è la cagione del tuo lagrimevole stato, l'aver posposta la benevolenza de'nazionali alla perfidia de forestieri. Noi insensati I che andiamo cercando da anime venali ciò che potremmo ricevere da'nostri fratelli. Benignamente ci steccò la natura di Alpi e di mari. Avarizia, invidia, superbia han rotto lo steccato. Cimbri, Unni, Tedeschi, Francesi, Spagnuoli lo inondarono. Che fia di noi, che sarà dell'Italia, se Venezia e Genova argine non fanno al nemico torrente? Prostrato a pie delle due repubbliche, pieno gli occhi di lagrime e d'amarezza il cuore, io grido loro, deponete l'armi civili, datevi il bacio della pace, unite gli animi vostri e le bandiere. Così l'Oceano e l'Egèo
ed
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