La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUARTO <327
non sapeva piegarsi a romperla immantinente. Ma. avvenne che un uomo della colonia, guadagnato probabilmente da' Greci o da'Veneziani, si trastullò a scaricare una petriera; il sasso che ne uscì, andò a cadere in Costantinopoli. Domandò Timperadore, e il podestà di Pera promise il gastigo di quello sciagurato. Ma il dì appresso in pien meriggio un altro ciottolo cadde nella città imperiale. Con tale racconto Cantacuzeno giustifica nella sua storia il partito che prese, di richiamare indietro Dolfin, e consentire ^lla lega. Se non ch'egli sdegnato del primo^i^^te, negò di dar tanto danaro quanto aveva offerito ne'giorni innanzi. Uno stuolo di legni sottili entrò nel mar Nero senza diehiarazione di guerra, e predò molti navili mercantili. Costantino Tarcaniota successore del Facciolati nell'ammiragliato dell'Imperio, si congiunse a Niccolò Pisani, e senza indugio navigarono a Pera. Fra due grosse caracche strettamente collegate alzano i Greci una torre più alta del muro nimico, avente tre piani e al pian superiore due lunghissime braccia, che stendono un ponte coperto, ovunque si vuole assalire. Fanno-sopra la terza caracca un altro ponte a due braccia, congiunto, non a una torre come il precedente, ma ad una macchina tutta ripiena di fuochi e di materie infiammabili. I Veneziani inventano pure certa scalèa fondata sopra due navi, più alta, più pronta e sicura delle solite scale d'assalto. Queste sono le disposizioni di mare. Di terra l'imperadore guida in persona tutti i fanti e cavalli della sua guardia col treno a proporzione di ferri atti a scavar fondamenta, e died
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