La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
338 LIBBO QUINTOTornarono essi a Pera, come i collegati a Costantinopoli. Quivi morì il prode Santapace, secondo alcuni di ferite, e secondo altri ai crepacuore, perchè pagando i Veneziani, come usano ora gl' Inglesi, le spese della guerra, si doveva sempre fare a lor modo. 11 capitano De Scoltis sotlentrò al grado diSantapace. Vennero intanto tre groseissime galee di Spagna corredate di ottima gente. Perlaqual cosa il Cantacuzeno sollecitò, se al suo detto crediamo, ora l'uno or l'altro ammiraglio di affrootarsi nuovamente co'Genovesi. Ma 1'Aragonesfe, quantunque borioso, rispondeva avergli imposto il suo re di andar sempre a'versi del Veneziano; e questi era tanto alieno da nuovi cimenti, o ne avesse istruzione, ¦o troppo debole si conoscesse, che trovandosi aver dato fondo alla porta di Eugenio di rimpet-to al sobborgo di Gàlata, volle ridursi con tutta l'armata presso a quella di santa Barbara, luogo più esposto all'austro, il quale levandosi per ventura la seguente notte con violenza, gittò nelle secche quattro legni veneti è tre catalani. Sedato ehe fu, i due ammiragli dièr de'remi nell'acqua e a'porti loro tornarono umiliati.
Vinta la lega, ricevute da Genova altre dieci galee, e fatta amistà con Oroane, il quale si era cruciato col suocero, parve tempo a Pagano di occupare i d'intorni e stringere d'assedio il lato orientale di Costantinopoli. Quivi più che i buoni consigli poteva ornai il timore. Non s'era ancor ¦preso Un partito e già il nemico s'accingeva a dare un assalto. L'imperio bisatttin©stavi per dileguar*
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