La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
340* LIBRO QUINTOzeno, oppresso sotto i colpi irreparabili della necessità OJ.
Questa pace fu sottoscritta a di 6 di maggio. Pagano sicuro dell' utile grande che arrecherebbe, non ebbe altro più a cuore, che di riportarne l'originale a*suoi cittadini.L'inaspettato loro contegno gli rimescolò ogni fibra nel petto. Chi rim-proveravagli di aver ecceduto i suoi poteri, chi di aver giuocato col sangue de'loro congiunti,chi di essere stato troppo facile e condiscendente. L'affezione popolare inorpella sovente gli errori, ma l'invidia non perdona mai. Onde a Venezia il vinto ammiraglio fu consolato di un nuovo comando, e a Genova il vincitore ne venne escluso. Intanto lo strepito di questi successi rimbombava in tutta T Europa. Clemente VI chiamò in Avignone gli ambasciadori delle tre nazioni cattoliche, esponendo quanto aveva egli operato con paterno zelo per la concordia de' principi cristiani. Per lui la regina di Napoli Giovanna si era riconciliata col re d'Ungheria: per lui Casimiro re di Polonia aveva sedati i tumulti del suo reame; la Francia e l'Inghilterra avevano fatto tregua, e lo scisma d'Oriente pareva vicino a ravvedersi. Ora il comune padre e pastore, riconfortato da esempi cosi edificanti, si rivolgeva a Venezia e a Genova, potentissime e pie città dell'Italia, e al magnanimo re d'Aragona ; esortandoli quai diletti figliuoli alla concordia. Dopo una generale unione soltanto cacciar si potrebbero i Turchi nell'Asia, e liberare
(I) Cantacuzen., IV. Matteo Villani, II. Gibbon, XI, 63. C. Andreossy, Constanlinople, XIV, 368. Disc. II. A. 1352.
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