La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
342* LIBRO QUINTOl'urto delle navi,lo stridor delle trombe, il fischio de'dardi volanti,e i gemiti e gli urli degli uomini moribondi? Chi dipingerà la notte che succedè a quel giorno,notte simile a quella che Virgilio ritrasse sulle infuocate strade di Troja? Ma no, i secoli andati non somministrano esempi di un combattimento così ostinato e sanguinoso. Dissimulare non posso la pietà che mi stringe de'Vi-niziani. Quantunque discreduto da loro quando era ancor tempo di consigliarli, io sento al vivo le disgrazie loro. Sentitelo pur voi,o Genovesi, e riflettete che siete gli uni e gli altri Italiani, che grave ingiuria non vi disunì. Riconciliatevi adunque con essi,e se vi piace combatter sempre, rivolgetevi contro i perfidi consiglieri delle vostre discordie:, quindi passatealiberarTerrasanta, opera cara al mondo e alla posterità. Sebbene io porto opinione, dalle cose passate pronosticando le future, che a voi convenga, dopo la vittoria de'ni-mici esteriori, provvedere al pericolo degl'interni. Roma non potè essere vinta se non da Roma. Ciò che avvenne a quella somma repubblica dell'antichità, avverrà pure a voi, se non vi applicate a riunir gli animi de'vostri cittadini, massimamente quando sollevali l'aura della fortuna. Mille sono gli esempli delle città per odii civili distrutte; ma il più sensibile è in voi. Ricordivi quel tempo ch'eravate il popolo più felice della terra. Il vostro paese pareva un soggiorno celeste; così son dipinti gliElisii. Quale spettacolo dalla parte del mare! torri che sembravano minacciare il firmamento, poggi coperti di ulivi e melaranci, case marmoree in sulle rupi, e deli-
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