La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUARTO 345
ala; otto ne lasciano i collegati. All'alba del dì 29 d'agosto cominciano i legni sciolti un lento badalucco, il quale prosiegue sei ore, rarissimo esempio, senza che alcuna delle due parti ardisca afferrarsi con l'altra, u Come l'ammiraglio nostro non vede il tempo esser questo di giuocare l'ultima posta? Quanto più tarderemo, tanto fìa peggio per noi. Ci paventano i nimici, o vero c in-1 gannano?» 1 nocchieri dell'armata genovese s'interpellavano ancora in tal guisa, quando il vento cominciò a soffiar da scirocco. Le cocche catalane che non avendo remi, non potevano dianzi ado-prarsi, gonfiano ora le vele, urtano e affondano con l'impeto della prima percossa tre galee genovesi. I confederati alzano gridi di gioia. Ma l'altre galee sostengono con gran cuore il grave assalto delle cocche, respingono con le lancie, percuotono con le balestre, e la prua sempre vòlta a'nimici, rispondono a tutti con sì ardita e folta battaglia, che per disavvantaggio che abbiano, la fortuna del giorno non è anco decisa. Pur l'ammiraglio ne giudica diversamente. Fa sciogliere undici galee, e aggiugnendole a quelle che non erano state incatenate, accenna di voler girare alle spalle dell'armata nimica, la quale si era già molto Inoltrata sopra il Capo.
Questa novità rallenta alcun poco la zuffa. Mentre ognuno sta in sospeso a vedere,lo sconsigliato ammiraglio volge la proda verso Genova con tutti i remi e tutte le vele. Sicché le restanti galee trovandosi abbandonate nel momento medesimo che aspettavano una maestrìa di guerra,non fanno più resistenza. Trenta si rendono a discrezione, e l'al-
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Inoltrata Capo Genova
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