La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
3')8 LIBRO QUINTOsignore. Appressatosi Filippo al lido fece richie* dere l'usurpatore di poter prendere alcuni rinfreschi. 11 che ottenuto mise a terra gli ufficiali più esperti con abiti da semplici marinari, acciò osservassero il modo delle guardie, il numero loro, l'altezza delle mura, e da qual parte fosser
5iù deboli. Costoro fingendosi da poco, provvi-ero molto bene al proprio incarico: quindi comprati datteri e sicomeri ritornarono alle navi. Il fabbro fatto signore inviò all'ammiraglio un regalo di due grossi castroni, di altretanti buoi e di vino; i quali Filippo, ringraziandolo assai, ricusò e incontanente si dilungò dalla vista di Tri-
eoli. Gli Affricani che avevano già concepita un'om-ra di sospetto, e dati alcuni ordini di difesa, lieti della partenza deposero ogni timore. Ma come fu notte, Filippo sospese il cammino, e convocato il militar parlamento, manifestò la sua intenzione, mostrando come il signor di Tripoli era un fabbro ribello, disamato da tutti per la sua arroganza, sì che non poteva sperare nè ubbidienza nè ajuto. Avvisolìi del modo con ch'egli pensava dar l'assalto, quali ostacoli, quali facilità incontrerebbero, e come, se pur volessero essere prodi acquisterebbono gran tesoro col merito di aver soggiogata una città maomettana. Tutti a una voce lodano l'avviso dell'ammiraglio, promettono prodigi di valore, entrano anzi l'alba nel porto di Tripoli, s'impadroniscono de'navili ivi raccolti, adattano le scale alle mura, e salgono in su con tanto ardore e fortuna> che prima son nella terra che gli Affricani sieno in difesa.
L'usurpatore sen fugge, i terrazzani s'arren-
ed
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