La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
366* LIBRO QUINTOIn questo mezzo le galee vittoriose portarono in Corsica Giovanni Boccanegra fratello del doge. La cagione fu questa. Non ostante la convenzione descritta nel libro antecedente, le vessazioni di alcuni potenti mandavano quell'isola in rovina. Tanto che l'anno i338 Guglielmo della Rocca nobilissimo feudatario, e Giovanni Cortinco uomo volgare vinti da generosa pietà verso gli oppressi, presentarono in persona ricorso aUa Repubblica (!); la quale vi spedi con mano armata Goffredo Lavaggi (i36o), notaio insieme e ottimo soldato. Costui avendo severamente punito gli autori delle oppressioni, rendè tutti gli altri docili e umani. Ma ciò che più valse, fu nominare alla partita sua capitano il benemerito della Rocca, per le cui virtù singolari la Repubblica fece decreto di ascriverlo nell'antico breve de'consoli, nè gli diede mai scambio. Alla sua morte acerba seguirono nuovi travagli. Dopo lungo soffrire un uomo ignobile e coraggioso, Sambucuccio era il suo nome e Aliando il suo piccolo villaggio, chiamò la maltrattata moltitudine all'armi, e più volte azzuffatosi co' potenti dell' isola senza notabil vantaggio di alcuno, richiese per comune consenso alla Repubblica un governator generale, nativo di Genova, imparziale difensore della giustizia, offerendo di provvedere al suo mantenimento mediante un'imposizione di venti soldi a fuoco. Fu perciò nominato Giovanni Boccanegra chiaro per la dignità del fratello, la costanza dell'animo e la dolcezza del tratto. Sbarcatolo in Corsica, le galee
(I) Filippini, slor. di Corsica.
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