La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 371
alla parie contraria quel potente ausiliario,gli offerirono, se stava neutrale, di dividere i carichi loro fra il porto di Genova e quello diTalamone, i carichi destinati a ponente nel primo, e a levante néll'altro.Non osò Boccanegra ricusar tanta offerta senza il concorso de* dodici anziani, ma pertinace nelle sue opinioni gli esortò veementemente a ricusarla, si perchè i Pisani avendo negato di collegarsi coi Veneziani nell'ultima guerra, meritavano riconoscenza, si ancora perchè a qualunque accordo eran disposti, fuor che all'accorciarsi co'Fiorentini. Molti all'incontro, di ueglino stessi che più gli sembravano amici,an-avano sotto voce accusandolo di volere in pubblico nome ricambiare le accoglienze fattegli in Pisa, quando depose con miglior senno il ducato. Fra tale opposizion di pareri, gli anziani dubbiosi rimisero la decisione al Parlamento.
Nelle assemblee numerose il solo sospetto diSualche fine personale abbatte le più forti ragioni, ltre che sembrava destino del Boccanegra, l'es* sere da lunge stimato, e discreduto d' appresso. Aggiungasi il volgare motivo che sopra accennammo, e non recherà stupore, che a dispetto di un doge due volle acclamato, il Parlamento facesse a modo de'suoi conlradittori, decretando la neutralità. Fu sciolto pertanto il blocco di Ta-lamone; e i Fiorentini lusingati di qualche altro favore, inviarono a Genova a soldar balestrieri, specie di combattenti ond'erano mal provveduti. Se non che il doge allegando i doveri degli stati neutrali,impedì il trattalo. Si rivolsero allora agli usciti genovesi che dimoravano in Nizza; e Ra-
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