La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 377
T amministrazione a'principi fratricidi. Nel giorno della coronazione, nell alto che il giovine re è salito a cavallo, il nostro console e il bailo veneziano si contrastano chi abbia a tenere la briglia d'onore. Sorvengono i tutori, le pigliano ambedue e dannole al bailo. La folta plebe di Nicosia è attonita, i nostri nimici in tripudio; noi tutti ci allontaniamo dall'odiosa solennità; il dì seguente alquanti de'nostri si azzuffano co'Veneziani. Le guardie li dividono, i tutori gli accusano di aver cospirato contro la persona reale; il giovinetto, benché ripugnante e doglioso, sottoscrive un editto segreto di morte. In quello stante la Provvidenza mi aveva tratto fuor di città. I miei compagni infelici sono a corte adescati sotto colore di un equo convegno: colà ritenuti, legati, e capovolti dalle finestre in sulla pubblica piazza, ove le guardie schierate presentano a'cadenti corpi la punta delle lor lancie. Nel medesimo tempo si corre in traccia degli altri Genovesi sparsi nell'isola; si assaliscono a tradimento e ta-gliansi a pezzi senza pietà, da me solo in fuori, cui tre ferite hanno fatto tener per morto, e che una man pietosa ha salvato. 11 sangue de'miei compagni innocenti grida vendetta. DehJ fate, eccelso doge, e voi, padri augusti, ch'ei l'abbia terribile e pronta ».
Fu deliberata a pieni voti. Centoquattromila lire (1) d'imposizione straordinaria senza attendere alle consuete esenzioni, non eccitarono richiami. Si apprestarono in tal guisa quarantacin-
(I) Una lira e un quarto valevano allora un fiorin d'oro.
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