La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO S8.'>
bloccare il porto di Famagosta a levante, altre-tanti quello di Cerines a settentrione; mentre i fanti e i cavalli, uniti alla vanguardia, attraversarono la prima pianura, quindi la catena de1 monti, e discesero bellamente spiegandosi nel gran piano di Mezzarea, in mezzo del quale è Nicosia. L'oste nemica si ritirava sempre; e sciogliendosi l'una dopo l'altra le compagnie, chi si ridusse inutilmente ne'luoghi forti, chi nella stessa metropoli, a terrore più che a difesa del giovine re. Defli zii che lo governavano l'uno prese la fuga, l'altro di rapine carico, non seppe nè fuggir nè difendersi. La città aprendo le porte, chiese mercè, e campò in tal guisa dal sacco. Disarmate che furono le soldatesche cipriane, e rendute per patto le fortezze di Baffo, di Cerines, di Famagosta, r ammiraglio Fregoso ergendo tribunale sulla piazza medesima che grondò di sangue genovese, condannò alla morte tre ministri di corte; allaSrigionia in Famagosta sessanta baroni complici eli'uccisione, e alla torre di Genova Jacopo Lu-signano zio del re con due bambini del principe d'Antiochia; il quale morì miseramente nella sua fuga. ìc Se non mutate costumi, v'interverranno grandi sciagure » aveva loro predetto la vedova svedese Birgitta, fondatrice di nuove monache in Italia (I .
In tutta l'isola si rizzarono le bandiere genovesi. Pietro Fregoso ne tenne il supremo governo presso d'undici mesi. Poscia, o ingiunto gli
(I) S- Birgittae (vulgo Brigidae) Revelationes in epiit. ad P. Anlioc.
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