La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 38<)
che riebbe un occhio. Riusci loro il caso, perchè l'esecutore, nè barbaro nè ^pio a bastanza, invece di un rovente bacino, com era il costume, aveva adoperato un debole caustico. Non oseremo dire, che sull'avviso di cotal guarigione gliene dolesse; ma certo temendo non il prediletto Emanuele perdesse un dì la corona, si affrettò a dichiararlo suo collega e successor nell'imperio. Laonde Andronico inferocito per la vista racquistata, i dolori sofferti e la recente ingiuria, quasi a discolpa del padre lo assediò in Costantinopoli con Tajuto dei Galatini,il prese nelle Blacherne per tradimento delle sue guardie, e insieme col degradato fratello il rinchiuse nella stessa torre che gli fu dianzi prigione. Fatte tai cose,donò Tenedo a'Genovesi, com'era convenuto.
Quest'isola fu celebre nell'antichità per la memoria dell'immolata Ifigenia. Ella è la più vicina all'ingresso occidentale dell'Ellesponto, salvo due scogli o isolotti ancor più propinqui, ma senza porti. Ella ne ha due, ove i legni amici possono aspettare un vento di poppa favorevole al passaggio, e i nemici temere un agguato (!). Il suo castello è assai forte. La sua circonferenza non eccede quaranta miglia; ma i pregii della situazione hanno equivaluto a un' estensione molto maggiore qualunque volta qui dominava in terra ferma era mancante di forze navali. I Galatini van dunque a Tenedo sopra due galee, e col rescritto di An-
(!• Il porto reale giace presso la città a ponente; l'altro a levante. Élla è 15 miglia lontana dall'Ellesponto, sei dal paese ove fu Troja.
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