La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
4 14 LIBRO QUINTO
(Ironico in mano domandano la consegna dell'isola. 11 burbero castellano risponde che avendo ricevuta la sua commissione dall'imperadore Giovanni, a lui solo obbidirebbe. Avergli già tempo ordinato di non dar l'isola a persona, espressamente no a' Genovesi. Che se per assedio o per altra cagione fosse costretto rimetterla in mano d'altro signore, la desse a'Veneziani; e non presentandosi questi, al Turco. Udendo i Galatini sì fiera risposta, come quelli che non erano preparati a un assedio, se ne tornarono scontentissimi a Pera; e poco appresso scrissero al doge Fregoso d'aver tolto l'imperio a un ingrato, e datolo a un amico, ma bisognarvi le forze delle metropoli per trarre profitto da cotal mutazione. Soggiunse in fine ciò ch'era seguito a Tenedo. Men-tr'essi così scrivevano, avvenne che alquante galee veneziane nel ritornare dal mar Nero, presero porto in quell'isola a posta fatta o a caso. Ove intendendo l'occorso, di passo in passo persuasero tanto al castellano quanto agl'isolani, di darsi liberamente a loro, e così si dettero. Entrò Donato Tron con molti balestrieri nel castello, e le galee s'avviarono a Venezia (I). Quivi a chi piacque il fatto e a chi no per diversi rispetti. Ma il senato pubblicò una relazione fino allora mal nota, come i Danimarchesi (2) avevano distrutta Wisby, e le città anseatiche non volevano più mercanzie dalla Russia. "Wisby sopra il mar Baltico era l'emporio onde le derrate dell'Asia si diffondevano nell'Eu-
(1) Vedi la nota f,
(2; Fischer's G«sch., des Teut. Handel'» T. II, 147.
ed
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