La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 391
ropa settentrionale; e la Russia era il paese per dove elle passavano al loro mercato, come quelle che portate alla città d'Astracan, in cambio di scendere alla Tana, rimontavano in Volga e dal Volga in Mosca. Così deviando dall'ordinario suo corso, questo ramo ancora del commercio orientale veniva a riunirsi con gli altri nel porto di una colonia genovese, e la colonia di Caffa non si sarebbe mai trovata in più felice stato. Famagosta era caduta nelle medesime mani, e potea dirsi il simile dell'isola tutta di Cipri, centro del traffico della Sorìa e dell'Egitto. Tenedo solo offriva un compenso. Ricusarlo per rispetto de' passati accordi sarebbe stoltezza; per timor d'una guerra, viltà. E ciò che si lasciassero fuggire di mano, lo ghermirebbono senz'altro ostacolo i Genovesi. Dietro a tali parole, aderirono tutti al parer del senato; il quale mandò-Carlo Zen dal mare Ligustico a Tenedo, con ordine di rinforzarne il presidio e le munizioni. Corse l'avviso a Costantinopoli, come i Veneziani avevano avuto Tenedo; ne increbbe grandemente a'Galatini, e tanto s'irritò Andronico che ritenne una caracca de'Viniziani procedente dalla Tana, confiscò le mercanzie di quelli che dimoravano ne'suoi stati, e cominciando dal bailo, tutti li cacciò in prigione (1877). Giunge intanto da Genova Aronne di Strupa con quindici galee, il quale ricupera Stalimene e Riva, terre dell'Imperio occupate per rappresaglia da'Veneziani. Andronico viepiù eccitato da questi successi, propone ad Aronne l'impresa di Tenedo, offerendosi ad accompagnarlo in persona con la sua squadra. Partonsi ambedue; entranoed
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