La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
3')8 LIBRO QUINTOdi Tenedo misero Genova in confusione. I naviganti più qualificati supplicarono al doge di essere introdotti in consiglio; il clie ottenuto, esposero in brevi parole le conseguenze perniziose di quella sventura. Niuno potrà passar l'Ellesponto se a'Veneziani non piace. Niun legno mercantile potrà senza scorta avviarsi agli emporii di Pera e di Caffa. La navigazione del mar Nero e il commercio dell'Asia, vita e alimento della Repubblica, saranno in balìa de'suoi nemici; e un solo colpo della fortuna avrà atterrato i frutti del sangue sparso dagli antichi Genovesi, affinchè la loro bandiera fosse superiore a tutte. Pregano ossequiosamente il governo a ponderare nella sua saviezza danni sì gravi, a volervi apporre efficace e pronto riparo; dacché ogni altro pericolo è leggieri verso quello di perdere il commercio, e qualunque sistema di pubblica economia è un nulla a rispetto delle grandi sorgenti di ricchezza e prosperità nazionale.
Non era il doge digiuno delle inquietudini dei naviganti. Onde propose, dopo breve discussione in consiglio, il partito di romper la pace a'Veneziani, se non volessero uscire da Tenedo; e il partito fu vinto. Così l'amor del commercio spinge sovente due popoli alla guerra, eh'è il suo maggior flagello!
I Veneziani mostravano di non bramarla. Donde mandarono tre ambascerie a Genova or con una commessione, or con un'altra, ma sempre con istruzion rigorosa di non ammettere ragionamento sopra le cose di Tenedo : e quando giudicarono aver piena l'Italia delle loro querele in-
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