La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 395
torno agli eventi di Costantinopoli e di Cipri, (i 366) venne il segretario del loro consiglio a denunziare il fine della pace, facendo grandi proteste di buona volontà mal corrisposta. 11 cancelliere della Repubblica gli replicò con pari acrimonia in nome del doge, essere ben noto ciò cbe li rodeva in segreto. Ma si struggessero pure da invidia: egli dichiarava loro apertamente, che la guerra era già innanzi decisa, e guerra sarebbe infin che Tenedo non fosse renduto. Partirono allora per diverse corti ambasciadori. 11 re d'Aragona rimandò quelli de'Viniziani dicendo che non farebbe più lega con chi violata l'aveva una volta, abbandonandolo nel più bello delle sue imprese. All'opposto il re di Cipri promise quanto chiedevano, per sollevarsi dal peso delle sue obbligazioni verso i Genovesi.
Durava nella signoria di Milano Bernabò Visconti; e ali1 altro fratello era succeduto Giovan Galeazzo suo figlio, sopranominato il conte di Virtù dopo il suo maritaggio con una principessa di Francia. Ambedue, entrarono in lega co'Veneziani per la speranza di racquistare lo stato di Genova, oltre che Bernabò avea sposata una sua figliuola al re Pietro. Il soldano de'Turchi Amu-rat prestò più nome che forze a questa parte medesima, come quello che odiavale ambedue. Genova si unì con Marcovaldo patriarca d'Aquileja e con Francesco da Carrara signore di Padova, (1378) due principi confinanti a Venezia, i quali costretti da lei a grandi sagrifizi, non vedevano l'ora di vendicarsene. Amico del Carrarese quanto si può essere in trono, Lodovico re d'Ungheria
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