La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 401
bianca il combattimento, il numero vinse; la galea capitana coli'ammiraglio temerario fu presa, tre altre incorsero la stessa disgrazia, una naufragò, e le rimanenti fuggirono.
Mentre queste cose seguivano alle spiaggie romane, venti galee venete avevano in Cipri condotta la figlia di Bernabò Visconti. 11 matrimonio si celebrò in Nicosia; e fra le feste cui diede occasione fu risoluto l'assedio di Famagosta, che i Genovesi avevano dichiarata di lor proprietà, dopo la lega del re Piero co'loro nemici. Passò il giovine principe dal letto nuziale al campo guerriero; e assecondato dal veneto stuolo, investì di terra e di mare Famagosta. Giace questa città in un golfo sopra il lato orientale dell'isola, sessanta miglia distante dalla Sorìa. Il suo intero circuito eccede di poco due miglia. Le sue mura, composte di tufo riquadrato, sono sì grosse, che passare vi possono sei carri di fronte. Ha una porta detta di Limisso, e un'altra della marina che corrisponde alla metà della curva interna del porto. È questo in p'arte difeso dalla natura con varie secche, e in parte dall'arte con sassi grandissimi e terra affondata; talché la sua bocca non allargandosi più di passi quaranta, si chiude facilmente a catena. Il presidio genovese ne aggiunse una seconda, e pose all'indietro in battaglia tre cocche fornite di macchine a maraviglia. Ma i Veneziani coperti da certe rupi galleggianti a mezzodì tentarono il lato opposto all'entrata, dove l'argine delle secche e de'sassi pareva allo scandaglio men duro. E ne cavarono tanto a forza d'argani e di leve, che fattovi un giusto canale, Serra, T. IL 26
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