La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 403
pronunziato, così fu tosto eseguito. Odioso a'nuovi regnanti, sospetto a'lor protettori, poco stimato da'Galatini dopo l'infelice assedio di Tene-do, e quasi dimenticato dalla metropoli dopo la rotta di Capo d'Anzo, il comandante Aronne di Strupa colse un tempo opportuno a dileguarsi; e attesole perdite fatte in marinari e munizioni, fu gran ventura ch'egli afferrasse il porlo di Genova, senza incontrarsi col vittorioso Pisani.
A una battaglia perduta e a una lega disciolta, s'aggiunsero guerre e tumulti nel Genovesato. Il marchese di Finale sollecitato da Bernabò Visconti sorprese Albenga, Castelfranco e Noli fedele.Ber-nabò s'insignorì de'gioghi soprastanti alla Polcé-vera e al Bisagno. Tanto che il doge fece armar la città. Un martedì sottoscrisse il decreto, e mercoledì a sera lo assediava già in palagio una moltitudine armata, cui a mal fare incitavano alcuni ambiziosi del grado supremo. Fregoso ridottosi nella torre ducale, dopo qualche resistenza, si diè per vinto. La plebe minuta gridò doge Anto-niotto Adorno. Ma Niccola Guarco, più caro all'arti maggiori, fu eletto legalmente, al quale An-toniotto diè luogo. Fra i patti giurati dal nuovo principe v'ebbe quello di tener sempre in esilio 1 Fregosi, salvo che la prudenza di Domenico stato doge, e la fortuna di Pietro ammiraglio ricevettero per ultimo premio una prigione.
Dopo tal Sacrifizio al cieco furore de'suoi partigiani, Guarco persuase, come unico scampo dai nuovi tumulti, la divisione del parlamento in due consigli composti indistintamente di Ghibellini e Guelfi, di nobili e popolari, l'uno chiamato il con-
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