La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 415
signor di Faenza salvossi in abito da contadino, Antonio Visconti nepote di Bernabò e Giovanni di Samminiato col decimo de' soldati vennero giustiziati a colpi di verrettoni, gli altri condannati alla catena. Non fu terra in Italia,di qualunque setta o governo, che non festeggiasse Tester-minio della compagnia della Stella.
Come la città capitale, così la colonia di Pera campò da grave pericolo. L'imperadore Giovanni agognava a vendicarsi degli ajuti dati al figliuolo, ma impoveritosi per guadagnarsi l'animo del sol-dano, aspettava tempo. 1 Veneziani lo sollecitarono sborsandogli molto danaro; talch'egli sotto pretesti che mai non mancano, assoldati eziandio Bulgari e Turchi, fece bloccar la colonia di terra e di mare. Carlo Zen uscito da Tenedo occupò l'ingresso della Propontide con l'isola del Principe. Avevano i Galatini per podestà Luciano di Negro, e per comandante di mare Niccolò demarchi; i quali prevedendo a che duro partito li recherebbe la ca res tia, del ibe r a ron o d'i m possessa r si comunque convojali e difesi, de'carichi di grano che approdare dovevano a Costantinopoli. Di Negro starebbe a difesa del luogo, De'Marchi uscirebbe con una fausta armala incontro al convoglio. Scuoprirono non so come i Greci il disegno, e a scortare le barche da grano spedirono due galee sottili accompagnate da una terza così grossa e forte che portava trecent'uomini a tre per banco. Ciò pur risaputo da'Galatini, allestirono in men d'un ora l'unica galea che si trovava in porto. Con questi due legni l' intrepido de'Marchi (0 diè
(I) Stella, col. II13.
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