La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
416 LIBRO QUINTOcaccia alle galee minori, e presa all'ayembaggio la grossa, piantowi due stendardi, l'uno di san Giorgio gonfaloniere della Repubblica, l'altro dell'Arcangelo san Michele protettore della colonia. Talché l'imperadore tepiendo qualche altro rovescio trattò la pace; Carlo Zen sciolse pure il blocco, e fece vela a ponente.
In Crimea fu maggiore travaglio. Mamaì Khan del Kaptciak in quel tempo strascinò le colonie genovesi in un'infelicissima guerra contro i Russi. 1 danni ricevuti lo incitarono a volere da'suoi confederati medesimi un sussidio enorme, essi a segarlo. D'ordine suo il beio bec di Solcati,confinante al distretto di Caffa, vi saltò dentro co*suoi cavalli tartari. I coloni corsero all'arme, la fortuna fu varia. Se il barbaro distrusse diciotto villaggi, rampolli ancor teneri della libertà e del commercio, i Genovesi occuparono per la prima volta la Gozia, celebre parte della penisola. Armava Marnai in ajulo de'suoi, quando per una di quelle revoluzioni. che sono frequentissime in oriente, l'esule Tocktamisch discendente da Gingiscan, tornò alle ripe della Palude, sfidò l'usurpatore a battaglia, e lo vinse. Non sapendo ove fuggirsi, Mamaì s'imbarcò segretamente per Caffa, ma gli costò la vita; così vollero quelli che per sua cagione avevano perduto le sostanze in Crimea, e i figliuoli in Russia. Molti ancora opinarono, cheSuella vittima odiosa placherebbe il nuovo Khan. >i fatti egli impose al Bec di Solcati di prepararsi a seguitarlo in Moscovia,e di far pace intanto coi Genovesi. Si morse il predatore le labbra, ma pure ubbidì} e fu accolto in Caffa con grandi di-
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