La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 419
Pietro Doria meditò alcuni dì sull'impresa grande che la patria a lui affidava; poi fece una rassegna generale delle sue forze, e trovossi galee bene armate settantacinque, arsili, gareussi e altri legni da seguito fabbricati in Dalmazia cento-quattordici, navi grosse da battaglia tredici. Riveduto esattamente ogni naviglio, si adunò il parlamento militare.
I notabili uomini della Dalmazia vi ebbero ingresso.
L'ammiraglio indicando col dito Venezia, « Là, disse, in fondo a quell'acque stagnanti si sono appiattati i nostri nimici. Là dietro a quegli argini d'arena siede un'opulente e superba città, l'emula implacabile di Genova 1 Veterani illustri che fra l'armi e le procelle spendeste già tre stagioni lungi da quanto s'ama; compagni meco trasceki dalla patria diletta a riparare il numero, emulare le geste di chi soffrì per lei; popoli strappati al giogo di prepotenti vicini, ecco la méta dei vostri travagli 1 Nuovo capitano non farò molte parole, ove risplendono tanti vecchi soldati. La maggior parte di voi conoscono appieno che specie di guerra sia questa, qual genere di nemici. Resta a cercare nell'ultime loro làtèbre quegli stessi, che non sostennero l'impeto vostro nel colmo delle loro speranze. I più valorosi son morti o feriti. Ciò che avanza è una turba codarda che sta ancora in piedi non per mostrare il viso alla fortuna, ma il luogo della vittoria a voi. Conquisi da lungo verno, debilitati da fuga forzata, fracidi tutti dall'atmosfera nebbiosa che li circonda, tali son essi. E voi?.....voi i discendenti di quelli che dopo laed
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