La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
4 14 LIBRO QUINTOterra fra essi e la patria. Ma l'utile di gran lunga maggiore fra tutti appariva nello stringere in modo Venezia, che, o cedesse agli assalti congiunti di terra e di mare, o resistendo a questi, cedesse pure alla fame, alternativa al parere di tutti inevitabile, tosto ch'ella fosse veramente isolata da mezzodì con la perdita di Chioggia, da levante e tramontana con le galee vittoriose, da ponente e verso terra con le genti e le fortezze del signore di Padova, del patriarca d'Aquileia e del re di Ungheria.
Pietro espose per lettera queste medesime ragioni a Francesco Carrara, invitandolo alla riunione in vicinanza di Chioggia, colà dove il Bachigliene ha foce. Il Carrarese, a cui non potea giugnere più grato avviso, fe'sopra quel fiume la rassegna generale che Pietro Doria aveva fatta in mare. Quivi si annoverarono cento ganzaruoli e dugento navili da carico, di trenta carra ciascuno. Ncn pareva a que'giorni che altri fuorché Genovesi potessero felicemente condurre le cose navali. Sicché il governo della squadra padovana fu dato a Raffaele de'Roverelli o Rovereti, genovese di patria. Il suon delle trombe annunziò il momento della levata. A mezzo viaggio si trova una gran nave affondata a traverso del fiume. Raffaele non si sbigottisce; comanda a'guastatori di sboscare le sponde, e quelle appianate a fil d'acqua, fa scaricare i ganzaruoli, tirarli in terra e strascinarli tanto co'ruzzuoli, che la nave affondata rimanga alle spalle. Poi li rimette in acqua e riarmali. Per le navi da carico che non si curava aver seco quel giorno, e che non potevanoed
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