La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SETTIMO 443
finante al Padovano e al Ferrarese. Alla prima intimazione ella s'arrese. Gli uomini di Mont' Albano, castello fra il Bachiglione e la Brenta, furono ancor più solleciti, fuggendosene prima che apparisse nimico, al forte delle Saline; quell'uno che in tutta la guerra stette costante.
Cosi tutti i fiumi che sboccano rispetto a Venezia nella parte meridionale delle sue lagune, vennero in mano de'collegati. Restavano quelli della settentrionale, il Musone, il Sile, la Piave, l'arbitrio de'quali dipendeva dall'acquisto del Trivigiano. Penetrarvi con le galee genovesi nè • facile era, nè permesso dall'interposta situazione di Venezia. Francesco Carrara si levò dunque da Chioggia per assalire di terra quella provincia. Ma aa incomoda malattia ritenuto in Padova mentre ordinava l'esercito, mandò in sua vece Francesco Novello suo figliuolo. Similmente il re Lodovico richiamato in Ungheria, sostituì il suo nipote Carlo della Pace duca di Durazzo in Albania. Fu questa l'origine d'ogni male. Perchè non sarebbe forse incresciuto al giovine duca di star sottoposto a Francesco il Vecchio secondo li ordini generali del zio; ma trovando in cam-io di quello il figliuolo, sdegnò di usare la stessa osservanza a chi molto inferiore per dignità, superiore non gli era per esperienza. Ciò dunque tolse ima condizione indispensabile nelle militari imprese, l'unità del comando. 11 che penetrato da'Veneziani, mandarono al campo gli ambascia-dori medesimi eh' erano stati a Chioggia, con istruzione di evitare il comandante padovano e ristrignersi forte coli'ungarese. Riuscì tanto beneed
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