La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SETTIMO
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che chi l'assedia, quale sbigottimento non dovettero cagionare in Venezia, essendo la prima volta ch'elleno si scaricavano sopra una delle più popolate città italiane! Ad ogni modo non accadde verun grave sconcerto. Giunti gli assalitori a tal punto, avevano due vie per penetrare in città, il canale di San Spirito vicino a Poveglia e il passo di San Clemente presso al porto di San Niccolò del Lido. Era il primo angusto assai e poco fondo; nell'altro oltre la catena, le cocche e il monastero ridotio a fortezza, la moltitudine de'balestrieri, bombardieri, fanti e cavalli era infinita. 1 cavalli mirabilmente servivano ad accorrere prestamente sopra il luogo minacciato di sbarco, e a tirar d'alto in basso sopra chi lo tentava. Con quattro galee i Genovesi provarono a strappar la palata di San Spirito, con altre cinque a spezzar le catene di San Niccolò, ma senza profitto. Più numero non vi capeva. Talché alla fine rizzarono una bastia sul lido di Malamocco come i Veneziani sull'argine di San Niccolò, e nell'interposta laguna, un mezzo miglio di acqua, non passò giorno dal 17 di settembre al 25 di ottobre, che " Hi e scaramucceaguato dietro a certi monticelli e piccole secche, ora predando viveri e soccorsi, or rovesciandosi a vicenda dal sito occupato. Per tutto scorreva una squadra leggiera, guidata da Giovanni Bar-barigo e composta di tutte le barche galladelle e palischermi, che si trovavano nelle lagune. Fremono i Genovesi di non poter combattere con le proprie galee tanto dappresso quanto vorrebbo-
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