La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
4 14 LIBRO QUINTOavea loro appiccato il timor contagioso della moltitudine. Non già che quelli animi nobili si piegassero all'umiliazione già rifiutata dopo la perdita di Chioggia; ma gli uni volevano perseverare fino all'estremo, e se portava il destino che la patria pur si perdesse, perdere insieme la vita. Gli altri in maggior numero opinavano di abbandonare la città ad un tratto, e con tutte le navi che erano a Chioggia trasferirsi chi a Candia, diceva, e chi a Negroponte, per fondare in quell'isole lontane una repubblica più forte o più felice almeno della presente. Ognuna di queste opinioni portava scolpito il. marchio-della disperazione, e lo portò egualmente la decisione (1). Si aspetteranno ancor quattro giorni; se quelli trascorsi, la squadra del capitano Zen non sarà arrivata, si richiamerà da Chioggia il doge con tutto il suo navilio; convocato sarà in suo nome un consiglio grande, e proposta l'alternativa, o chea nessuno sia lecito abbandonare l'asilo de'loro antenati, o che tutti insieme debbano uscirne in cerca di nuovo ricetto e di miglior destino. L'arduo decreto fu spedito senza indugio all'armata per acquetare l'impazienza ch'ella stessa avea del ritorno. Ogni persona indifferente avrebbe veduto, che levarsi da Chioggia era un sicuro rovinar la repubblica; ma come serbare indifferenza fra tante calamità? Erano gli ultimi giorni di dicembre; e l'anno 1879 spirò, lasciando ancora in sospeso, se Venezia non passerebbe sotto il giogo de' Genovesi.
(i; Sanutv col. 698.
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