La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 451
telletti, mentr'egli fa vista di assalire da'due lati l'armata del doge. Non ostante la superiorità delle sue forze, il doge pur non si muove, ma spedisce alquante galee contro il fianco interno della fanteria genovese, e alcune altre contro quello di fuori, frattanto che i difensori della bastia tirano per lo dritto contro la fronte. Bellissima e semplice disposizione che rendè vano ogni assalto ! La ritirata non fu senza sangue. Dalla parte di terra Carlo Zen andò a campo sotto Lo-redo e Torrenuova; cinque galee vi andarono per canale. 11 signore di Padova che facilmente poteasoccorrerle, noi fece» Le guarnigioni, quantunque di provato valore, non resistettero allo scempio di due recenti bombarde, l'una delle quali tirava pietre di libbre i5o e l'altra di 195. Jionde sembrano essere state più simili a'mortai che non a' cannoni d'oggidì. Racquistate due for-» tezze dentro terra, il nervo delle forze venete si addirizzò contro l'isola di Brondolo. Venti bombarde formarono una batteria d'assedio secondo quei tempi maravigliosa. Pietro Doria si accostò per osservarla : ed ecco una pietra di bombarda urtando nel campanile del monastero gli rimbalzò sul petto. (22 di gennaio) La sua morte da prode soldato non contrapesa gli errori commessi da capitano; ma pure fu onorevole e pronta. Lad-dove a'Carraresi dèi sangue altrui liberali e avari del proprio, era serbata una fine assai più crudele.
Il parlamento militare sostituì all'estinto ammiraglio Napoleone Grimaldi. Il quale veggendo le uscite di Brondolo e Chioggia impraticabili, dise-
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