La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 453
fredonia parve loro opportuno. L'avviso sicuro di una squadra partita da Genova fece aggiungere alle navi da carico quattordici galee di scorta. À Taddeo Giustiniano, sempre caro al senato, ne fu dato il comando. Or volle il caso eh'egli giungesse a Manfredonia il medesimo giorno della squadra genovese. Un messer Guido da Fossano, rettore della provincia per la regina Giovonna di Napoli, propose a Taddeo di ricettarlo in città. Ma questo timido avviso giustamente gli dispiacque, e ordinossi a battaglia. I legni genovesi erano tredici, comandati da Matteo Maruffo, vaio-, roso popolano. Anch'egli si dispose a combattere. Messer Guido fe'serrare le porte, e i terrazzani s'affollarono sopra le mura a vedere. 11 tragico spettacolo durò due grosse ore della mattina con morte di molti e con tanti feriti dalle due parti, che ciascuna si ritirò a medicarli. La gente rin-frescossi in quel mezzo; e subito dopo mangiare, i Genovesi si misero in punto per una seconda battaglia, avendo dalla prima imparato a collocare una compagnia» di balestrieri sopra il molo del porto. Non poterono i Veneziani lungamente resistere a'tiri incrocicchiati delle prore nimiche e del molo. Tàlchè abbandonati iloro navili, molti camparono alla montagna, ed altri in città, mediante una porta segreta nascosta da un ponticello di legno. Taddeo preferì alla taccia di fuggir ti va la condizione di prigioniero. Quante navi da carico non erano partile ancor per Venezia, e quante galee avevano combattuto a Manfredonia, furono arse a fil d'acqua. Cinque di loro, entrate dianzi nel vicin porlo del Fico,ne uscirono a sal-
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