La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 455
d'avviso finalmente ci venne, che il soccórso non era lontano. 11 dì 6 di giugno a ora di terza ecco l'armata genovese alla vista di Chioggia schierarsi^ e con grida altissime e con motti ingiuriosi chiamare i Veneziani a battaglia. Gli assediati montano sopra i tetti delle case con bandiere rosse in mano, facendo più strepito che possono. Gli avversari però non si muovono dall'argine loro fra il lido di Chioggia e le cocche affondate. Verso sera Matteo si discosta; vede il porto di Fossone disoccupato e quivi s'accoglie. Al dimane torna a rinnovare la sfida, e lo stesso ritenta più giorni alla fila, vituperando a tutta gola i nimici. Ma essi si stanno impiobilmente dentro a' loro ripari. Se non che alcune barcacce armate in prua ai una bombarda, fidandosi alla lor leggerezza, traggonoin-nanzi, volteggiano intorno alle galee nimiche, colpiscono, e ritiransi quando lor piace. Una notte Vettore Pisani non avendo alle beffe de'Geno* vesi più pazienza, fa allestire la sua divisione; e al primo spuntar del giorno si gitta sopra Fossone, con la speranza di cogliervi dentro i nemici ancor sonnolenti. Ma facevano costoro buona guardia; e pronti a schermire arte, escono fuori dalla parte opposta del porto, prendendo il cammino di Ancona. Vettore li segue alcun poco, finché ravveduto dell'errore che commetteva, rivolge le prore, e ciascuno ritorna alle poste di prima.
Disperando già quasi di tirar fuori a battaglia i Veneziani, l'ammiraglio Maruffo venne il dì susseguente sopra il porto di Chioggia, per osservare, se investendosi dentro, gli riuscirebbe di as-
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