La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
456 LIBRO QUINTOsalirli all'ancora dietro a'loro ripari. Più giorni appresso vi ritornò con la stessa intenzione, e trovò sempre, d'accordo con tutti i suoi ufiziali, che spezzarsi poteva la catena distesa fra la punta del lido e le cocche sommerse, si poteva forse ancora smantellare la bastia della Lova; ma dar dentro nell'armata del doge era impossibile,perchè la larghezza del passo non ammetteva più di due galee al pari, e due sole superar non potevano trentasette comodamente schierate all' indietro. Restava il mezzo delle bombarde, se forse scaricandone quante mai potevano i soccorritori di fronte, e gli assediati da tergo ('), i nemici còlti in mezzo si smuovessero dalla forte lor positura. E ciò fu provato. Ma colpa de'bombardieri ovvero de'loro projetti scabri e bislunghi, o effetto sia questo costante de'punti di mira lontani e mobili contro oggetti mobili anch'essi e bassi, non v'ebbe sasso o ferraglia, giacché palle tonde di ferro non usavano ancora, che non cadesse dinanzi o dietro alla linea delle galee veneziane. Consumata la polvere indarno, venendo ogni dì meno le munizione d'ogni specie, gli assediati entrarono in pensiero di alleggerirne per metà la consumazione. E prima mandarono fuora la maggior parte de'terrezzani, poi tutte le bocche disutili; finalmente convennero di separare sè stessi. Lospe-diente fu degno di tanta costanza.
Scomposero i tetti delle case di Chioggia, non curando dormire al sereno; e con le travi e l'assicelle di quelle*fabbricarono verso la metà di giu-
(l) Caresin., col. 4jG..
ed
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Lova Chioggia Caresin
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