La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
4 14 LIBRO QUINTOa Fossone dolendosi dell'avversa fortuna che a lei sola vietasse il cimentarsi. Gli assediati in Chiog-gia tentarono ancor questo mezzo. Nel campo di Carlo Zen erano assai capitani e uomini d'arme forestieri. A costoro fecero intendere di voler dare la terra con tutte le loro ricchezze, non altro chiedendo che la libertà delle persone. Piacque l'offerta; ma la Signoria, avvisata del trattato, fe'pubblicare nel campo la sua ferma intenzione di avere il nemico presidio nelle sue carceri, temperando perciò il rigore dell'ultima grida; e promise nel medesimo tempo a'venturieri, i quali già tumultuavano, la paga doppia, il sacco di Chioggia per tre giorni continui, e la taglia di tutti i prigionieri non genovesi nè padovani. Roberto Recanati capo di una di quelle bande mercenarie finse di essere contento; ma trattò in segreto di armar nella notte i suoi uomini, sorprendere le guardie del campo, e aprirne la strada agli assediati, i quali speravano col favor delle tenebre e della sorpresa distruggerlo o sbrancarlo io guisa che potessero giunger salvi a Fossone. Una spia svelò la trama di Roberto un giorno prima dell'esecuzione. Donde fu ritenuto quando men vi pensava, tratto a Venezia, e impiccato per la gola fra le colonne di san Marco l1). Per molti indizii i Genovesi conobbero il tristo fine di Recanati; e avendo ornai divorati gli animali più nauseosi, tratte ancora dagli scudi militari le fasce di cuoio per farne vivanda, si tennero senza più rimedio perduti. Molti messi inviarono a'venti) Vedi la noia n.
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