La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 46 rfurieri, molti altri a Carlo Zen, a Vettore, al doge. Tutto fu indarno. A' di ventidue di giugno alzarono una vela bianca sopra il campanile più alto del luogo, e quella tennero ferma per accennare alle galee ritirate a Fossone di avvicinarsi. Come la videro in fuori, lasciarono cader la vela a terra, e le galee risposero con simile segnale, dinotando che riconoscevano anch'esse la irreparabile necessità della resa. L'armata s'allontanò. Gli assediati deputarono Tazio Cybo a portar le chiavi di Chioggia invece di Gaspare Spinola infermo o lontano (1). Tazio ebbe ancor la costanza di perorare la causa de'suoi commilitoni. Disse con voce ferma insieme e modesta, non doversi loro imputare l'ostinazione inscusabile de'loro capi, il valore bensì,la sofferenza, la fedeltà esser propri lor pregii. Or quale principe buono, qual giusta e generosa repubblica gastigherà come un delitto l'aver servita la patria sua lealmente? Essere cosa troppo indegna, che guerrieri dalla bócca stessa del doge lodati più volte, abbiano a passare dai patimenti dell'assedio allo squallor delle carceri 1 Chiunque li vedesse menar così fiacchi al minacciato destino di-rebbeli non tenuti in vita, ma riserbati ad una seconda morte. Vada ogni cosa, ma i corpi e l'anime libere. Dio stesso il volle. Conservateci tali, serenissimo principe, disse gitlandoli a'piedi le chiavi di Chioggia, conservateci tali, e la nostra gratitudine pubblicherà la più bella delle vostre vittorie !
(I) V«di la nota o.
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