La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 46 ril numero. Menati a Venezia òhe in ben altra maniera avevano creduto vedere, i Genovesi vennero ammontati ne*magazzini di Torrenuova e in quelli di San Biagio.] ricchi riebbero le migliori lor robe, mandate innanzi della resa agli antichi corrispondenti di Venezia ; ma comunemente dispiacquero queste cure private in mezzo delle pubbliche rovine. Il terzo giorno del sacco i venturieri renderono la terra alla Signoria. Il doge Contarmi, VettorePisani e Carlo Zen solennemente pigliarono il possesso di quella, rialzarono le insegne di San Marco, e abbatterono l'arme de'ni-mici insieme con altre memorie. Testimonii di veduta con tutto ciò ne accertano, che lo sdegno de'Viniziani e il corso di quattro secoli non cancellarono ancora tutti i vestigi della dominazione genovese.
All' udire la resa di Chioggia le galee genovesi si levarono dalla parte occidentale del golfo per portare la guerra a levante. Così instancabili mastini non potendo afferrare piagalo leone da un'orecchia, girano con doppio impeto e rabbia dall'altra. E l'Istria una penisola opposta alla laguna con moltissime isolette d'intorno, fertili di grani, di vini, di olio, e ragguardevoli per romane memorie. Pria governata da' duchi, poscia a comune, sempre pretesa da'patriarchi d'Aquileia per un diploma di Ottone IV, ella eri era infine congiunta più che sottoposta a'Veneziani. Ma una fazione contraria vi sobolliva; e questa agevolò a'Genovesi l'afcquisto di tre città principali, Trieste oggi sì celèbre, Capo d'Istria e Pola ove avevano già combattuto. Viàcevasi tutta quella provincia, eed
| |
Venezia Genovesi Torrenuova San Biagio Venezia Signoria Contarmi VettorePisani Carlo Zen San Marco Viniziani Chioggia Istria Aquileia Ottone IV Veneziani Genovesi Trieste Capo Istria Pola Chioggia
|