La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 46 rbuttarono con grandissimo danno. Ciò solo riuscì a'Veneziani dopo l'espugnazione di Chioggia, insignorirsi della Torre delle Bebe ch'era ancora rimasa a'Genovesi. All'entrarvi non trovarono in vita se non quaranta uomini tutti feriti.
Venne intanto l'ottobre; e la comune spossatezza persuase alle due parti di riposare. I Veneziani ritrassero nel magnifico loro arsenale le loro galee, fuor solamente di quattro per sicurtà de'luoghi vicini; e similmente l'ammiraglio Ma-ruffo ritenutene alquante in Dalmazia per difesa delle terre occupate, rimandò l'altre alla patria sotto la condotta di Gaspare Spinola, il.quale non si sa se campasse prima di Chioggia, o riscattas-sesi poi di prigione. Ei giunse a dì ventinoVe dicembre, seco portando in cambio di navi nemiche due gran lastre di marmo e quattro reliquie di santi trovate nella conquista di Trieste e di Pola.
La traslazione del corpo di san Luca, della testa di san Lorenzo, del piè e della man di san Giorgio nelle chiese dedicate a questi eroi del cristianesimo, diede occasione ad altretante feste religiose che furon sempre gradito spettacolo ai Genovesi. L'ultima ebbe per oggetto Luciano Do-ria, il cui corpo imbalsamato a Zara co'più preziosi aromati del Levante, fu riposto solenne-
(I) Sotto la prima fu inciso: — Iste lapis in quo est /%«-ra S. Marci de Venetiis fuit de Tergeste captus a nostri* MCCCLXXX. — Sotto l'altra: — Iste lapis in quo est figura S. Marci delatus fuit a civitate Polae captus a nostris MCCCLXXX. — Ambedue stanno ancora nei luoghi ove po*te Furono quattro secoli fa.
ed
| |
Veneziani Chioggia Torre Bebe Genovesi Veneziani Ma-ruffo Dalmazia Gaspare Spinola Chioggia Trieste Pola Luca Lorenzo Giorgio Genovesi Luciano Do-ria Zara Levante S. Marci Venetiis Tergeste S. Marci Polae
|