La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
4 14 LIBRO QUINTOcampo che avevano in terra ferma, e tutta la gente ridussero a San Niccolò del Lido, quasi lor soprastasse un secondo assedio. Si videro infatti quattro legni sottili, staccati dall'armata d'Isnar-uo, scorrere le maremme del Ferrarese, inoltrarsi fin sopra Fossone, Brondolo, Chioggia, e predarvi a man salva quaranta navi mercantili. Uopo questo raggiunsero il loro ammiraglio, incerto ancora ove il Zen si trovasse. Lasciò questi Modone a'ventinove di maggio, ma non giunse nel golfo di Genova se non a'primi di luglio, ritenuto da venti coutrarii e da frequenti occasioni di preda. Sei galee gli uscirono incontro; e quando lo videro correre sopra di loro, acconigliarono i remi per aspettarlo. Avvertì Carlo lo stratagemma di diciotto altri legni nascosti dietro la punta del molo; notò ancora una batteria di sei bombarde soprala piatta forma, altretanto alla torre del Faro; sì che mutò pensiero, e rivolte le prode si ridusse in Portopisano. Quindi fu all'isola d'Elba, poi a Reggio di Calabria, a Messina, a Modone, a Corfìi, dove una galeotta pugliese lo avvisò che i Genovesi con venti galee il cercavano nel golfo di Otranto. Ripassò allora lo stretto, toccò a Gaeta, e a'dì 23 di agosto a due ore di notte diè fondo sopra Livorno. Isnardo lo veniva inseguendo, quando ebbero avviso ambedue che la pace era stata fermata sin dal dì otto. La cosa andò in questo modo. Il vescovo di Torcello^ isoletta posta nelle lagune di Venezia, era di nazion savoiardo. Ora disciolte che furono le negoziazioni a Cittadella, i Veneziani lo indussero a trasferirsi a Torino, residenza dei conti di Savoia
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