La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
472 LIBRO QUINTOFederigo da Savorgnano cavaliere, e Niccolò dei
Zambini podestà di Udine.
Secondo uno storico veneto, non appoggiato ai coetanei (I), la prima volta che il conte Amedeo radunò .questi ambasciadori, nacque contesa fra i Genovesi e i Veneziani chi avesse di loro a far la domanda della pace; e mentre ciascuno negava di essere il primo, Zaccaria Contarini si alzò in piedi e disse: « Noi dunque come vincitori e 9ì trionfanti, non vinti nè obbligati, domandiamo 99 la pace ». Ma sembra inverisimile che una millanteria levasse un puntiglio, e ragion vuole che il mediatore proponga la trattazione, non che le parti garriscano insieme per domandarla. Fatto sta che il conte Amedeo aprì col mese di maggio le conferenze e agli otto di agosto ebbe la gloria di ultimarle. Variano alquanto gli annali nel riferirne le condizioni; ma la sostanza è questa.
I Veneziani ricupereranno i castelli di Ca-varzere e di Morenzano; ma dovran ceder per sempre al signore di Padova la terra di Cu-ram, rinunziare alle leggi impostegli nella guerra del 1372, e riportare i confini nel pristino luogo secondo l'arbitrio del signor Niccolò da Este marchese di Ferrara. Si asterranno inoltre da ogni e qualunque soccorso al duca Leopoldo d'Austria, e rinunzieranno all'antiche loro ragioni sopra Trivigi.
2.0 Restituiranno al serenissimo re d'Ungheria le terre occupate, e pagherannogli nel corso di
(1) Sanut., col. 720. Ciò non si legge nel Caresini, nè in Gattari, nè in Chinazzo.
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