La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
4 14 LIBRO QUINTOa quelle di Torrenuova furibondo, e per ben poco rimase che non le imbrattasse tutte di sangue. Bisognò per placarlo ristringere il vitto di quei corpi già sì languidi a dodici once di pan nero. Le conseguenze di questo decreto vergognoso furono tali, che in capo a vent'otto giorni il senato più libero il rivocò. Ma dopo la pace soltanto la carità e l'onore de'Genovesi trionfarono pienamente dell'opposte calunnie; perchè riscontrate le liste de'prigioni che uscivano allor delle carceri con la nota di chi vi era entrato; si trovarono pochissimi Veneziani mancanti, laddove sopra 7,200 Genovesi, 3,856 non avevano potuto resistere a'disagi (*).
I Tartari della Tana e i Greci di Trebisonda videro con istupore la gran solitudine a che un accordo stabilito fra due popoli mille migliaja lontani da loro, riduceva i lor porti. Ognuno l'ascrisse alla potenza del gran Comune irritato da'primi con incessabili scorrerie, e da'secondi con un'ingiuria vendicata bensì, ma non dimenticata. L'ingiuria e la vendetta sono troppo celebri per non raccontarle distesamente. Regnavano, come altrove dicemmo, in Trebisonda metropoli de'Lazii i discendenti della famiglia Comnena. Erano dianzi vassalli all'imperio di Costantinopoli; ma la sua decadenza e i loro tesori, procedenti da un ramo del commercio orientale, gli avevano inanimiti a dichiararsi indipendenti e imperatori. 11 principe regnante circa 1 anno i38o si chiamava Giovanni Costui mal disposto verso i Genovesi ch'erano
(I) Navagier, col. 1068.
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