La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
478 LIBRO QUINTOal lido. Poco mancò che non fosse un dì circondato da quattro imperiali, ma con militare artifizio li separò, e a due a due li prese. Dopo molti vantaggi fece prigione, mentre se n'andava a diporto lungo il lido del mare, un vegliardo di gran condizione con tre suoi nepoti in tenera età. Quattro galeotti stavano già per mutilarli, quando il vecchio gittossi a piè del comandante, e con parole e con lacrime inconsolabili lo scongiurò a fare qualunque scempio di sè, ma perdonasse ai suoi cari. Placossi alle voci avite Megollo, e per la prima volta perdonò, ingiungendogli di portare all'imperadore quel vaso ch'era in disparte, pien di membra recise, con protestargli che fino a tanto ch'ei seguitasse a negar giustizia, Megollo seguiterebbe a esser crudele. Allo spettacolo infelice, al pianto di tanti sudditi mutilati, al timor di un tumulto il principe sagrificò l'amore del cortigiano, rimettendone il gastigo a volontà dell'offeso. Ciò accettato con le debite cautele, entrò il Lercari nel porto di Trebisonda. 11 principe vi trasse con tutta la corte, e appresentato-gli quel giovinastro in catene, il domandò, se fosse contento. No, rispose l'offeso; ma consegnisi nelle mie mani 1 Costui fu dunque tirato in galea quasi svenuto. Baciava il suolo della coverta, e con donnesco pianto implorava mercè. Stavano i suoi congiunti in sulla ripa immobili e palpitanti, quando Megollo dandogli d'un piè nel viso gli disse: Che mi domandi tu la vita? Non sai che i Genovesi non incrudeliscono contro le femmine? Vanne ove vuoi tu,io son soddisfatto. La gioia dell'imperatore pareggiò quella de'parenti, e ric-
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