La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
ANNOTAZIONI
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Genovesi e sbattuto dalla tempesta, la galera da lui montata fu gettata contro la spiaggia al piè d'una torre occupala dal nemico. Sordo ad ogni proposta di arrendersi, egli riuscì a togliersi di là, facendosi rimorchiare da altre navi, ed alleggiandosi dell' artiglieria j nel qual mezzo una freccia gli attraversò la gola, ed egli rottane la canna senza trarre il ferro dalla ferita, continuò a inanimire i suoi e a governarli. Nè qui stette la sua sventuraj chè nel percorrer la nave, cadde da un boccaporto in fondo alla sentina, onde si credette perduto. Ma prontamente soccorso, e trattogli il ferro dalla ferita, gittossi a giacere boccone per non essere soffocato dal sangue che rigurgitava dalla ferita, e giunse in tale slato di salvamento. Dichiarata mortale la piaga, volevano i suoi porlo a terra, ma egli non volle, e stette sulla sua nave, ove in breve si riebbe. E fu dopo queste prove novali che Zen fu deputato al comando delle armi di terra. Con siffatti cittadini non riesce maraviglioso che Venezia abbia potuto risorgere dalle estreme sciagure alla vittoria.
(n) Giusta gli storici Veneziani, il Recanati non aveva tramato soltanto di aprire il varco ai Genovesi rinchiusi in Chiozza, ma ben anche d'ammazzare lo Zen j e il supplizio di lui ebbe luogo non fra le colonne di san Marco, ma sulla nave ammiraglia. ,
(o) Lo Spinola, vedendo le cose ali* estremo ridotte, privi i suoi d'acqua e di vettovaglie, sì che erano ridotti a no-drirsi del cuoio de'calzamenti cotto nell' acqua salsa, e inutile ogni arte e ogni coraggio, riuscì a sfuggire in terra ferma, lasciando al Cibo la facoltà di capitolare.
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