La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
12 LIBRO SESTOmercatanti, e fino da'capi d'arti; esagerando degli operai le fatiche, le tenui mercedi, la lunga pazienza e le forze, promettendo che se principe fosse, dominerebbero seco i migliori, vittime nel presente governo, de' più doviziosi. Le grandi larghezze, le maniere famigliari, e una spontanea giovialità acquistavano fede a' suoi detti. Nel principio di questi tumulti egli si era allontanato in prova da Genova, per ritornarvi al momento più opportuno. Informati della venuta sua i provveditori, gì'ingiunsero di andarsene tosto a Savona. Ubbidì, ma lasciò secrete istruzioni a'suoi figli. 11 dì appresso corre una voce, che Adorno, appena posto piè in terra, è stato ucciso. Subito più di mille operai si levano in arme, e tutta la plebe va attorno gridando: morte a'sicari di An-toniotto. I magistrati intimoriti richiamano Adorno; e il doge, senza loro saputa, introduce in città quattrocento uomini armati. Leonardo Montai-do ne prende sospetto, fa pace con Adorno, amendue co' Fregosi; e tutti insieme pongono l'assedio al palagio ducale, minacciando dar fuoco alle porte. Guarco veduta la superiorità de'nemici, si riduce per un sotterraneo nel duomo; quindi imbarcatosi scende a Finale, lasciando un principato sotto il quale tante belle imprese si erano operate. Tolto dimezzo l'emulo migliore, non sanno i faziosi a che partito appigliarsi. All'ultimo Leonardo raduna i suoi partigiani nella camera degli Abati, e Antoniotto nella sala superiore dov'era il seggio ducale. Quivi si acclama Antoniotto per doge, e colaggiù eleggono Federigo Pagana, uomo di spiriti quieti, il quale in-
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