La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
, CAPO PRIMO 23
il qnale contro sua voglia era venuto (1) a risedere in Napoli. Quindi i sospetti, i dissapori, le violenze giunsero a tanto, cne Urbano non credendosi più sicuro passò a Nocera, feudo del suo nipote, non senza dispiacere dei cardinali a lui fedeli; e quando fu posto l'assedio alla città per ordine di Carlo, si riparò con esso loro nel castello. Quivi pensando al modo di uscirne, fece pregare per messi segreti il doge Antoniotto, che gli mandasse dieci galee, essendo disposto a trasferirsi in Genova malgrado di Carlo IH, come anticamente di Innocenzo IV ci venne ^dispetto di Federigo II.
La sola cosa fu questa, che Urbano operasse in Nocera a modo ae'suoi veri amici. Nel resto la fantasia, che da natura aveva infiammabile come il monte famoso a vista del quale era nato, s'accese con più veemenza per fatta di distrazioni, e al niente quasi ridusse l'antica rettitudine che la temperava. Perciò non contento di scomunicare più volte il re , l'antipapa, e i loro aderenti, mise ancora sotto interdetto la sua stessa patria che pure lo amava. Mentr'egli così offendeva gli assenti, ecco un cardinale autorevole a rilevargli, come altri sei cardinali infìno allora tenuti per dotti e buoni, avevano congiurato di mettergli addosso le mani, interdirlo, quistionar-lo sopra certi articoli, e secondo le sue risposte e i suoi portamenti tenerlo in curatela, o condannarlo com'eretico in nome di tutto il sacro collegio, e bruciarlo vivo. A questa denunzia, alla
(1)9 di ottobre 1383.
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