La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
26 LIBRO SESTOSi scavò una fossa nella scuderia, e in quella si
collocarono occultamente i loro corpi estinti (0.
La grazia del forestiere, la spietata condanna del Genovese e degli altri Italiani riaccesero l'irritazione del popolo a tale, che molti non si contennero dall'oltraggiare eziandio a sassate i domestici della corte. Ma il doge seppe dissimulare* per la speranza di ottenere da un papa riconosciuto e salvato un compromesso non rifiutato dalla parte contraria, il quale costituito lo avrebbe estirpator dello scisma e paciere della cristianità. Quanto ei s'illudesse non tardò guari a scoprirlo. IJrbano disdegnosamente rispose non essere un interessato noleggio da tanto, che rimeritar si dovesse col mettere in dubbio la sentenza fermamente tenuta da tutti i buoni; Poteva l'Adorno rinunziare a sua posta, o governar la Repubblica; ma non isperasse giammai che un papa canonicamente eletto compromettesse in altrui gl'inviolabili diritti della tiara (2).
Avuta più volte la stessa ripulsa, Arrtoniotto non si curò di rimetterlo più lungamente in Genova, e meditò altre imprese, (i387) 1 suoi am-basciadori a'principi tartari, bulgari, turchi riconfermarono le antiche convenzioni del commercio; ma ciò era indarno se non si abbatteva la pirateria. Dalle guerre de'Zeiridi in poi raro o non mai gli AfFiicani erano stati molesti alla Li-
ti) Teod. e Niern. in sebism. G. Stella, col. 1127. Giustì-nian. IV, 152. Costanze Vili, 215. Fleury, lib. XCVIII. Raynald., tom. VII. A. 1383-1386 et Gobelin., cap. 81. -Vedi la notti b.
(2) Vedi la nota c. «
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