La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO PRIMO 27
furia. Avevano anzi riaperti ilor porti afnaviganti di quella, e favoritili, 1 uno a gara dell'altro, cqn gran privilegi. Ma ripigliarono nel quattrocento a corseggiare, prima intorno alla Sicilia, quindi alle riviere del Genovesato. Il doge Antoniotto stimò pertanto di allontanarli, come al tempo antico, assalendoli in casa loro; e armato uno stuolo di dodici galee, ne diede il governo a Raffaele Adorno suo fratello. Si congiunsero a quelle due pisane e tre di Sicilia, comandate da Manfredo Chiaramonte almiranle del regno. Urbano VI largì molte indulgenze. Lo stuolo cristiano s'impadronì, nel tratto di mare eh'è fra Tunisi e Tripoli, dell'isola di Gerbi, isola famosa per la pianta del Lotos al cui soavissimo frutto l'antichità attribuiva la tanto ricercata virtù di rendere chi se ne pasce, immortale. Tutta volta il capitan genovese non dubitò di cedere all'almirante Manfredo per 3o,ooo fiorin d'oro quella parte della conquista che ne toccava alla sua squadra; e i suoi compagni, più accorti che un dì quelli di Ulisse, lietamente accettarono un profitto reale, in cambio di una sognata felicità. Pur la conquista di -una'piccola isola era niente; anzi le scorrerie de'barbari ne diventavano più frequenti e più feroci, (i 388) A volerle rintuzzar da senno, bisognava impadronirsi di Tunisi,'ma si richiedevano forze maggio* ri. Così Antoniotto fra sè discorrendo, chiese i soccorsi della corte di Francia, o per giudicarne ancor vivo lo sdegno contro i Tunisini, o per entrare in trattati con lei, già meditando quel-che appresso diremo. Carlo il Savio re di Francia più non viveva. Suo figlio, Carlo VI di nome, eriby G00gle
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