La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
30 LIBRO SESTOre Lodovico re d'Ungheria, si lasciarono tanto ingannareda un'apparente moderazione, che nelle mani si posero del loro.nemico, donde Francesco il vecchio non potè uscire mai più. Ma Francesco Novello ravvisatosi ne fuggi con la moglie nel Delfinato, quindi in Provenza; e per la Liguria occidentale tribolato, ma libero rientrò in Italia. Il doge Antoniotto lo seppe, e compassionando i casi di una famiglia già collegata con la Repubblica, gli mandò incontro un commessario col miglior palischermo che fosse nel porto di Genova, per condurlo spedito e incognito ove volesse.
Accettò Francesco l'offerta; ma come fu allargato in mare, un temporale crudelissimo il costrinse a trarre in terra; e pigliò porto a Savona. Mentre la sua pòvera donna si ristorava alquanto entro a comoda casa, ecco messo del doge con ordine di affrettarsi, però che a Genova era venuto certo ufBziale del conte di Virtù, il quale riaverlo voleva vivo o morto. L'infelice Nodello con la consorte non ancor ripasciuta rimonta in nave, contrasta tutta la notte co'venti, scende a Genova in abito da romito, e quindi si riduce in Toscana ove l'accoglienza non trova che vi sperava. Pur dopo continue pellegrinazioni, un anno dopo la sua fuga, dalla parte della Croazia rn mette piedi in Italia, e ritoglie Padova a'Visconti.
I favori renduti all'antico compagno de'Genovesi, benché alla coperta e con mano quasi tremante, mostravano che dove ambizione o interesse di parte noi pervertivano, l'animo di Antoniotto era buono. Tale ancora appari (!) nelle
(I) Raph. de Turri, A. 3.^121.
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