La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO PRIMO 31
interminabili differenze de1 marchesi del Carretto, di Clavesana e di Ceva, ch'egli compose a soddisfazione di tutti e a benefizio della repubblica. Ma sopratutto gli fece onore un giudizio, il quale per privato che sia, non ci sembra indegno di storia (l>. ; -
Giorgio, nativo della città di Durazzo in Alba* nia, espose a sua eccellenza il doge Àntoniotto e al venerabile consiglio de'quindici anziani, come le violenze de' Turchi in quella provincia, e il ricercar che facevano i più qualificati fanciulli per ostaggi in nome, e in realtà per allievi d'empietà e libidine, indotto lo avevano a spatriarsi con la sua donna e tre bambini. Un legno siciliano che sbarcarli doveva in Calabria, ove già stavano al-> tri Albanesi, li condusse a Messina. Ahi lasso ì che dovei si credeva sicuro, là si architettava il suo precipizio. Perchè l'iniquo padron della nave segretamente vendutolo a un certo Valenti, genovese, di fitta notte, quando ognuno era a ri-
Soso, il calò* con la sua famiglia sopra una cocca ella stessa nazione presta a far véla. A Genova vennero, e in questa libera terrà si trovarono schiavi. E furono rivenduti in tre lotti, per sepa* rare i figli dai genitori, la moglie dal marito. Pur ringraziato sia Dio, che soprabbondano in questa gloriosa Repubblica i cuori caritatevoli e generosi 1 I quali commiserando un povero forestiera tradito, gli procacciarono dall'Albania le carte1 comprovanti il libero, nobile e antico suo
(!) Origine delle nobili famiglie di Genova, lem. LI, 121. ^S. penes nos. Giecardi, Alberi geneal., p. 333. MS,
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