La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
38 LIBRO SESTOdero a discrezione; e Monlaido svestitosi l'armi di dosso, andò a palagio per narrare l'occorso alla Signoria, dove la parte più agiata del popolo il circondò, volle Giustiniano deposto, e acclamò il suo liberatore. La città fu allora quieta; ma le due valli fecero tumulto in favore di Battista Boccanegra, che andava lor rammentando i meriti del padre, e l'origine della famiglia. Il doge mandò contro a costoro, ed appiccata la zuffa> Battista rimase prigione. Tratto dinanzi al maestro della giustizia, fu condannato ad essere decapitato in sulla piazza ducale. Il momento della esecuzione era venuto, il giudice presente, il carnefice pronto a ferire. L'infelice Boccanegra leva gli occhi in alto; vede il doge sedente a un veron del palagio, e mettendo altissimo sospiro gli domanda pietosamente la vita. Sei libero! grida Montaldo; e l'esecutore arresta il braccio. Ma il maestro della giustizia, ch'era un dottore urbinate, protesta che il doge non ha autorità di far grazia ne' delitti di stato; alza il bastone contro un amico di Boccanegra che andava a slegarlo, e dopo molte doglianze si parte indispettito. Gli avversari di Montaldo prendono argomento da un atto pietoso a dirne male. Se il doge può rivocare le sentenze di morte, può rompere a sua posta le leggi, o perdoni, o punisca, egli è sempre un tiranno. Oggi inclina alla clemenza; chi sa se dimani non avrà sete di sangue? (i3g4) Non s'indugi a deprimere un giovine pien d'ardimento e favorito dalla fortuna; o passerà breve tempo, che i cittadini non saranno sicuri della vita, che con dimandargliela in ginocchioni.
V
| |
Monlaido Signoria Giustiniano Battista Boccanegra Battista Boccanegra Montaldo Boccanegra Montaldo
|